Consigli per gli Acquisti

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lunedì, dicembre 05, 2005

Pubblicità Televisiva? Verso la fine...


Gli inserzionisti su Internet ed i professionisti del marketing hanno un messaggio per i network televisivi: tenetevi pronti a cambiare il modo in cui lavorate.

Mentre la pubblicità in Rete raccoglie una quota maggiore dei budget di marketing e le agenzie pubblicitarie ritagliano spot studiati apposta per un nuovo medium in cui l'attenzione può durare pochi secondi, le reti televisive dovranno adattarsi, hanno detto dirigenti del settore nel corso de Reuters Media and Advertising Summit svoltosi nei giorni scorsi.

"Crediamo che i siti web rimpiazzeranno definitivamente gli spot di 30 secondi come espressione centrale del marchio ... nel tempo lo spot televisivo diventerà più un mezzo per rinviare la gente al tuo sito web", ha detto Brian McAndrews, amministratore delegato della società di marketing su Internet aQuantive Inc.

Si calcola che le tv raccolgano circa due terzi dei budget delle principali aziende e questa cifra nel giro di un tre anni potrebbe precipitare ad un terzo, secondo David Verklin, amministratore delegato della società di acquisti online Carat Americas, divisione di Aegis Group. Uno dei principali artefici del cambiamento sarà la pubblicità online, ha detto, che dovrebbe raddoppiare all'incirca la sua quota dall'attuale 8%, quando le aziende presteranno più attenzione alla capacità del web di comunicare messaggi ritagliati individualmente sui consumatori e di monitorarne la risposta.

Le inserzioni video sul web saranno lunghe 10 secondi, lunghezza analoga quella delle inserzioni su cellulari ed altri congegni, ha previsto.
Verklin, come altri dirigenti, ha previsto che la tv potrebbe iniziare ad assomigliare ad Internet, forse aggiungendo siti web cliccabili al posto degli spot. L'elemento di interazione potrebbe aumentare l'abilità del medium più vecchio di raggiungere gruppi di clienti più ristretti e selezionati, ha aggiunto. "La mia visione del futuro ha più inserzionisti sulla tv che mai in passato", ha detto. Potrebbero esserci un mare di novità per gli inserzionisti che hanno intrapreso la strada delle potenzialità video del web in gran parte usando gli spot di 30 secondi degli spot fatti per la televisione.

Charlie Rutman, amministratore delegato di Mpg Nordamerica, divisione di Havas Advertising, sostiene che anche la mancata efficacia dello standard pubblicitario in sé induce al cambiamento. "Lo spot di 30' secondi è ancora considerato efficace come cinque anni fa? Non credo. E' questa la ragione per cui l'attenzione della gente si sposta altrove", dice.

Fonte: Peter Henderson, www.Reuters.it

Caro-bimbo, primo anno la spesa è di circa 5mila euro


L'Intesa consumatori ha stilato il conto che i neo-genitori si trovano a pagare nei 12 mesi successivi alla nascita di un bambino: un conto che e' il piu' caro d'Europa, ma sul quale, con i giustiaccorgimenti, si puo' anche risparmiare.

Il fiocco azzurro o rosa sulla porta e' la prima spesa da pochi euro: ma poi ne seguono tante ben piu' pesanti, che nel primo anno di vita di un bambino possono arrivare anche fino a 12mila euro e comunque fermarsi a non meno di 5.200.

Il caro-bimbo, secondo l'Intesa, non riguarda infatti solo il latte in polvere, di recente finito nel mirino dell'Antitrust. ''La ragione - afferma il pool di associazioni - e' che i genitori non vogliono far mancare nulla ai propri figli e cosi' la domanda e' poco elastica e i venditori ne approfittano. A fronte di un aumento dei prezzi, le vendite diminuiscono, ma non in maniera proporzionale. I ricavi, quindi, aumentano ugualmente, nonostante la penuria della domanda''.

L'Intesa parla dunque di ''odiose e ingiustificate speculazioni'', chiedendosi per esempio come sia possibile che ''un paio di scarpette per il primo anno di vita possano costare piu' di un paio di calzature di marca per gli adulti''.

La tabella dell'Intesa dimostra pero' come, pur non rinunciando a nulla, sia possibile risparmiare parecchio: la spesa media di una famiglia italiana per allevare un bimbo nel primo anno di vista oscilla, infatti, tra 5.200 e 12mila euro. In alcuni casi le differenze dipendono da fattori non controllabili (come l'allattamento artificiale o al seno, o il costo dei medicinali che, afferma l'Intesa, sono tutti a pagamento): in altri, invece, si puo' scegliere ed economizzare.

Il costo dei pannolini, per esempio, va da 7,5 a 11,5 euro a confezione, ma spesso ''a un prezzo diverso non corrisponde differente qualita': la differenza sta solo negli investimenti pubblicitari''.

Anche per il latte in polvere (con costi oscillanti tra 1.500 e 2.900 euro) incide naturalmente la durata dell'allattamento materno, ma non solo: l'Intesa sottolinea infatti che spesso il rifornimento gratuito delle prime confezioni da parte della struttura in cui e' avvenuto il parto lega la famiglia a quella determinata marca, quando esistono vari prezzi per un latte identico.

Il costo delle visite mediche (tra 600 e 1.500 euro) dipende invece dalla presenza di un pediatra pubblico, anche se la resistenza alla visita a domicilio costringe i genitori ad averne sempre uno privato a disposizione, a un costo mai inferiore a 120 euro. Ecco una tabella con il costo minimo e massimo di un bambino nel primo anno di vita.

L' Italia ha il primo trattore ecologico, Cia: "Niente gasolio ma olio vegetale di colza"


Si può risparmiare il 50 per cento sul carburante e c' è il pieno rispetto dell'ambiente.

Utilizza come carburante l'olio vegetale di colza anziché il tradizionale e costosissimo gasolio ed è stato presentato a Padova dalla Cia- Confederazione italiana agricoltori provinciale e dall'Aiel (Associazione italiana energie agroforestali) il primo trattore ecologico.

Un prototipo che dà due risultati importanti: si risparmia il 50 per cento sul carburante e si rispetta l'ambiente. Quindi, da parte dell'agricoltura un apporto notevole alla riduzione della bolletta "energetica".

A differenza del biodiesel, l'olio vegetale puro - afferma Cia - comporta numerosi vantaggi: ha un contenuto energetico superiore al biodiesel; non richiede alcun quantitativo d'acqua per il processo di purificazione in fase di produzione, necessario invece, in misura considerevole nella produzione di biodiesel; il prodotto di scarto della produzione è rappresentato da farine ricche di oli (5-10 per cento), adatte all'alimentazione di animali da ingrasso (vitelloni, suini).

Inoltre, rispetto al biodiesel, può essere prodotto direttamente dall'azienda agricola in forma singola o associata, diventando così una fonte energetica locale e diffusa nel territorio rurale.

La tecnologia - precisano gli agricoltori - è da considerarsi matura e affidabile; ad oggi esistono numerosi esempi applicativi in Germania, paese nel quale hanno sede molte aziende produttrici di cogeneratori e di motori a olio vegetale puro per il settore dei trasporti su gomma e per imbarcazioni.

Per il prossimo futuro la Germania si è posta l'obiettivo di sostituire il 3 per cento del fabbisogno di carburanti fossili destinati al trasporto privato con olio vegetale puro.

Nel nostro Paese siamo ancora in grande ritardo, anche se - rileva alla Confederazione - vi sono grandi potenzialità per far decollare l'intero settore agrienergetico in tempi brevi. E' necessario però che da parte del Governo e del Parlamento si punti con decisione a politiche di sviluppo per le fonti energetiche rinnovabili di origine agricola e forestale e di supporto alle imprese agricole che si organizzano per coltivare, produrre e vendere energia.

Per la produzione di olio vegetale puro a scopo energetico sono adatte tutte le colture agrarie oleaginose ed in particolare la colza ed il girasole.

La colza può essere coltivata in Italia nelle diverse latitudini, le maggiori rese si riscontrano nella Pianura Padana con circa 25-35 quintali ad ettaro. Con un'automobile diesel di media cilindrata, opportunamente modificata per utilizzare olio vegetale puro, con un ettaro di colza si può ottenere olio combustibile vegetale per percorrere circa 16.000 chilometri. Il girasole può essere coltivato in tutta Italia. Nei terreni di pianura di media fertilità può raggiungere e superare i 30 quintali per ettaro.

Da un ettaro di girasole - conclude la Cia - si possono ottenere circa 900 kg. di olio pari a 1.100 litri con i quali è possibile percorrere oltre 15.000 chilometri con un' auto diesel di media potenza, opportunamente adattata.

Tetrapak, Confconsumatori ricorre al Tribunale di Reggio Emilia


A seguito della denunciata contaminazione di alcuni prodotti per l'infanzia da Itx contenuto nell'inchiostro proveniente dalla confezione Tetrapak, Confconsumatori chiede l'accertamento tecnico preventivo della tossicità di tale sostanza e delle tecniche di produzione dei contenitori.

Consapevole della delicatezza e della serietà degli interessi in gioco, ma determinata a tutelare la salute dei cittadini e a battersi per la sicurezza e la qualità degli alimenti, Confconsumatori vuole conoscere se la sostanza Itx sia anche solo potenzialmente dannosa, prima di esperire un'azione inibitoria ai sensi dell'art. 140 Codice del Consumo.

Per tale motivo gli avv. Carmelo Calì, Giovanni Franchi e Antonio Pinto, dell'ufficio legale nazionale di Confconsumatori, hanno presentato ricorso al Tribunale di Reggio Emilia per ottenere la nomina un Consulente tecnico. L'associazione ritiene che l'Istituto Superiore di Sanità potrebbe risultare il soggetto più idoneo in ragione della competenza scientifica, imparzialità e terzietà.

L'associazione vuole ottenere una pronuncia chiara sulla concreta pericolosità per la salute dei consumatori, ancora oggi di fronte all' assoluta incertezza, fra rassicurazioni e smentite, riservandosi di proporre l'azione inibitoria per "ottenere il ritiro dal commercio delle confezioni contenenti prodotti contaminati, ordinare alla Società le misure necessarie per eliminare gli effetti dannosi accertati".

Fino ad allora, spetterà ai consumatori decidere se acquistare i prodotti o lasciarli sul banco di vendita.

La Carne di Pollo Cotta e' Sicura!


Secondo le due organizzazioni internazionali se il pollame e uova sono cotti ad una temperatura di almeno 70 gradi non c'è rischio di contrarre il virus dell'influenza aviaria. Coldiretti: "Questo appello è una ragione in più per riportare il pollo nelle tavole delle case degli italiani".

Nessun pericolo di influenza aviaria per chi cuoce la carne a 70 gradi, non mangia uova crude e non utilizza contenitori e posate che sono entrati in contatto con la carne cruda. Così l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e la Fao (Food and agricolture organization) rassicurano i consumatori sciogliendo dubbi e paure.

Secondo le due organizzazioni è la macellazione a rappresentare il pericolo maggiore per la trasmissine del virus agli esseri umani. Sebbene gran parte dei ceppi di influenza aviaria si trovano nel tratto gastrointestinale ed in quello respiratorio dei volatili infetti, il ceppo H5N1 si diffonde in quasi tutte le parti del volatile infetto, inclusa la carne.

Per Coldiretti l'appello dell'Oms e della Fao è "una ragione in più per riportare il pollo nelle tavole delle case, nei ristoranti e soprattutto nelle mense pubbliche di scuole, caserme e ospedali da dove era stato inopportunamente tolto a causa di una reazione emotiva ingiustificata e alimentata anche dal rincorrersi di dichiarazioni contraddittorie".

"Si tratta - continua la confederazione - di una rassicurazione importante per fare definitivamente chiarezza su una psicosi di massa che ha coinvolto otto famiglie italiane su dieci che avevano il pollo nei menu, anche per il primato della convenienza economica nell'assicurare un apporto proteico adeguato all'organismo.

L'Italia - proseguono gli agricoltori - è più che autosufficiente nella produzione con un comparto avicolo nel quale operano 6000 allevamenti, 173 macelli, 517 imprese di prima e seconda lavorazione che danno complessivamente lavoro a 180mila addetti per una produzione complessiva di 1,13 milioni di tonnellate di carne ampiamente superiore ai consumi interni e un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro, circa il 6,5 per cento del valore dell'intera agricoltura italiana".